Continua la telenovela legata al viaggio di pace di Matteo Salvini in Russia: il leader leghista racconta il suo punto di vista.
Il viaggio di pace di Matteo Salvini in Russia è ormai diventato un tormentone. Tra chi pensa che questa sua iniziativa sia più che giusta, tra chi ritiene l’accanimento contro il leader della Lega eccessivo, tra chi pensa che questa idea sia inquietante, moltissimi hanno parlato di questo tema. Ora, anche il leader leghista ha parlato della situazione. Scopriamo cos’ha detto.
Le parole del leader della Lega
Rispetto all’annunciato incontro con Sergej Lavrov, Matteo Salvini ha dichiarato quanto segue. “Non l’ho sentito, dovevo incontrarlo, sarebbe stata e spero sia un’occasione importante. Dialogare con la Russia e chiedere il cessate il fuoco non è un diritto, è un dovere”. “Sono sconcertato – ha inoltre detto il leader leghista – da ipotesi di inchieste, Copasir, chiarimenti, come se non fosse diritto di un parlamentare italiano lavorare con chiunque possa portare la pace. Se serve parlare con Lavrov è giusto e sacrosanto parlare con Lavrov, Draghi parla con Putin, fa bene a farlo“.
Inoltre, in merito alla possibilità di un viaggio in Russia, Salvini ha dichiarato che “la Lega è assolutamente compatta, qualcuno ha detto che non era informato perché alcune scelte le prendo io, mi faccio assolutamente carico delle mie responsabilità, onori e oneri“. Il leader leghista ha inoltre parlato della pace, asserendo che “la pace merita qualsiasi tipo di incontro, di cui tutti sapevano, l’ho dichiarato non so quante decine di volte che stavo incontrando, stavo lavorando, non sostituendomi a nessuno ma aiutando qualcuno”.
“Spero che il Governo abbia come obiettivo la pace, il cessate il fuoco, la riapertura del dialogo”, ha inoltre detto Salvini, che ha, in seguito, lanciato una frecciatina a Di Maio: “Avessimo un ministro degli Esteri operativo e credibile, ma non mi sembra che in tutti i Paesi al mondo sia ritenuto tale”.